Racconti dietro l'angolo

Piccole storie per raccontare

sabato 14 febbraio 2009

Riflessioni sul diritto alla morte e alla vita.


Ho sempre pensato che la vita vada vissuta con coraggio e determinazione ma fino a quando è vita, fino a quando c'è una speranza e non viene meno la dignità di una persona. E' una convinzione che mi accompagna da quando "ho la ragione", convinzione rafforzata dalla malattia di mia madre, malattia vissuta con coraggio ed una forza da leoni fino a quando c'è stata speranza.Quando è venuta meno la speranza, si è arresa.
Sono anche convinta che chi si suicida non è detto che sia fuori di testa. Ha solamente realizzato che i contro sono più dei pro ed esercitato il suo diritto alla morte.
Forse per questo o forse perchè la libertà è un principio inscindibile dalla mia persona, mi ha preso così tanto la vicenda di Eluana. Mi ha preso emotivamente legandomi con un doppio filo di solidarietà nei confronti di questa ragazza e di suo padre, un uomo che ammiro per il coraggio con cui ha lottato per il suo sacrosanto diritto. Il diritto di far rispettare la volontà di sua figlia, e non il diritto di "liberarsene" perchè scomoda come ha insinuato qualched'uno. E sopratutto perchè non l'ha fatto solo per lei ma anche per tutti quelli che hanno un concetto diverso di "vita" da quello di coloro che in questi giorni sono saliti in cattedra a fare i moralisti. Per Beppino Englaro forse sarebbe stato più semplice portarsi a casa sua figlia ed aspettare che in pochi giorni se ne andasse, invece ha creduto in questo stato, ha creduto che la legge fosse dalla sua parte. Ci sono voluti anni ma effettivamente poi è stato così se non che si sono intromessi la chiesa, la politica e tutti quelli che avevano bisogno di salire in cattedra ad insegnare, anzi ad imporre la loro morale.Forse non è giusto riportare questo fatto perchè la signora Lario ha esercito un suo diritto garantito dalla legge. Lo sapevate che la moglie di Berlusconi ha fatto un aborto terapeutico (il bambino non era sano) a gravidanza più che inoltrata? Ed ora è salito in cattedra a fare la morale a noi, gente senza cristo. La morale che ha fatto scaturire una legge che suggerisce ai medici di denunciare i clandestini che vanno in ospedale. Ho sentito con le mie orecchie cattolici osservanti di fronte all'ennesima carretta del mare fare il tifo...per il mare, perchè se li inghiottisse. Ma forse quelle sono vite di serie B, da non tutelare, potrebbero inquinare la nostra "Cultura". Ma sono questi gli insegnamenti di Cristo? forse mi è sfuggito qualcosa.Ci scandalizziamo dell'intrasigenza dei talebani ma chi abbimo sentito in questi giorni se non talebani chiusi nelle loro convinzioni? Anche la chiesa ortodossa ( ma ortodosso non voleva dire strettamente osservante?) si è scostata dall'affermazioni del nostro clero. Ora io comprendo le posizioni di tutti e non vorrei assolutamente che chi desidera vivere anche grazie a strumenti sofisticati o alimentato da un sondino in uno stato vegetativo non gli sia permesso. Assolutamente uno stato civile deve garantire questa possibilità ma certamente deve garantire anche a me che non lo voglio, di porre fine alla mia vita. Invece si sta varando una legge (non c'è più nemmeno Marino a fare un po' di battaglia per la pace di noi gente di sinistra) dove verremmo alimentati coattamente, potremo rifiutare le cure attraverso un testamento biologico pensato con dei cavilli assurdi (da rinnovare ogni 3 anni fatto davanti un notaio e se non ho capito male convalidato dal proprio medico) ma non potremmo rifiutare l'alimentazione farmaceutica. Si, farmaceutica, perchè Eluana non beveva dalla bottiglietta nè mangiava i panini che hanno portato davanti alla clinica. Quello che viene usato sono soluzione creata in laboratori farmaceutici, sono sostanze chimiche non acqua minerale. Se viene interrotta non si muore di fame e di sete perchè Eluana non aveva lo stimolo della fame e della sete. Si muore semplicemente perchè è arrivato il momento e il nostro corpo senza l'aiuto della tecnica non ce la fa. Di cosa muoiono quelle persone che arrivano a età venerande? Si spengono quando non riescono più a nutrirsi ma nessuno si sogna di pensare che sono morti di fame o di sete. Per attenersi alla morale della legge che verrà approvata i medici dovranno proporre, anzi imporre l'alimentazione con il sondino a tutti i malati senza speranza, cerebrolesii, anziani giunti alla fine dei loro giorni, malati terminali che non sperano altro che di trovare la pace. Ma il nostro stato ha le risorse economiche per garantire tutto questo? L'altro giorno una ragazza figlia di un carabiniere che in seguito ad un incidente da due anni viveva in stato vegetativo si chiedeva "ma lo stato dove è'" . L'unica struttura che era stata disposta ad accogliere il padre era a Firenze mentre loro vivevano al sud. La madre si era trasferita a Firenze per stare vicino al marito prendendo un appartamento in affitto, i figli tutte le settimane andavano a trovare i genitori....dopo due anni erano sfiniti fisicamente ed economicamente. Ma questo Stato che tutela così amorosamente la vita come li aiuta?
Per concludere questa riflessione credo che lo stato deve garantire il diritto di autodeterminazione di tutti i suoi cittadini, ed il diritto alla morte (che tra l'altro non intacca i diritti di nessun altro) è un diritto fondamentale come quello alla vita. Ma forse vareranno un decretto legge con un nuovo reato: il suicidio. Intanto becchiamoci per solidarietà la scomunica.