RACCOLTA POETICA di Grazia FINOCCHIARO
“CRISTALLI di PAROLE” – Carta e Penna Editore – Collana Lo Scrigno dei versi – Gennaio 2011
In copertina: Gouache dell’artista Giuseppe Ciccia.
Seguono
all’interno della Raccolta altre due grafiche a corredo delle liriche
raggruppate in due sottounità semantiche nella quinta scenica ad ampio
respiro, dal titolo “Da ogni sorgere del sole”, nell’avvicendarsi
simbolico delle frasi in cui nasce il giorno: l’Aurora e l’Alba.
Una
vibrante tensione etica e relazionale percorre la Raccolta lirica di
Grazia Finocchiaro in equilibrio tra reale ed ideale, tra prassi e
desiderio di cambiamento, anelito ed auspicio.
Le emozioni sono
delicatamente espresse per diventare occasione di uno scandaglio
interiore che ricerca la relazione interpersonale per distillare attimi
di saggezza nella dimensione del quotidiano, in forza di un’ordinarietà
intensamente assunta e vivificata attraverso l’azione trasfigurante e
rigenerante del ricordo.
Nel verseggiare libero si avverte la
necessità di autocomprendersi per sanare e far trasparire le
contrarietà dei vissuti, dimostrando empatia realistica e spirituale nel
ritrarre condizioni di precarietà umana nelle liriche “L’Alcolista”
ed “Anorresia” o nell’affrontare questioni di bioetica dal toccante
lirismo in “Intreccio delle ciglia”.
E’ invocata la presenza calda
e vivida del sole che, nelle atmosfere rifrangenti dell’aurora e
nell’azione diafana dell’alba, rischiari e sciolga i nodi dell’esistenza
per vincere le nebbie dell’incomunicabilità e dell’ipocrisia, fughi le
tenebre della divisione per rischiarare nuovi orizzonti a restituire
speranza alla fragilità peregrina dell’esistere:
per quell’erta ogni giorno m’incammino
a tirare il passo fatico
Per te/ diverrò ladra di raggi di sole/per annientare le tenebre
…sorgerà luminosa l’alba, diverrai
giardino di sole
L’esperienza
gratificante dell’eros sponsale e materno si dispiega incontrastato a
misurare le ragioni del vivere nella sublimazione dell’unione tra
personalità a confronto, nell’irriducibile tenerezza degli affetti da
alimentare nelle incessanti trasformazioni del rapportarsi di coppia,
nel forte legame tra madre e figli, nella tenerezza vicendevole tra
nonna e nipote.
Adesso qualcosa fugge
ma non l’amore che mi distrugge
palpita e mi consola
mai mi lascia sola
Processo
di autocoscienza che non può esimersi dall’innalzare il canto per le
proprie origini: la Terra di Sicilia evocata attraverso scenari che
profumano di Zagara, si intridono di salsedine, si dilatano nell’azione
persistente del vento, rumoreggiano al rinfrangersi dei flutti.
La
soavità lessicale si dilata in particolar modo nel cercare analogie e
suscitare multisensorialità con il mondo biologico e floreale per
catturare assonanze profonde.
La costruzione sintattica e
lessicale diviene più sofisticata nella seconda sequenza di liriche in
cui la disamina si fa articolata nella pluralità delle circostanze
introspettive che affiorano, bloccate dalla moviola poetica, nel
crogiolo dei pensieri.
E la carezza si perde / la parola non va più a segno / memoria il tenero gesto /
Le incomprensioni si ricompongono nella simbiosi tra natura e benessere:
bell’estate
contornata / da infinite efflorescenze / di splendore traboccante /
indori l’aria cristallina / la terra riporti opulenta /
Per
alternarsi a squarci riflessivi su drammi umanitari, facendo ricalibrare
la coscienza poetica sulla bilancia dei valori sociali da soppesare,
abbracciando le cause della solidarietà, nella consapevolezza di quanto
ci sia ancora da testimoniare nell’operare:
disseminerò con grosse torce / luce d’amicizia / dove ammutolita l’umanità /
dentro proprie ossa resta /
La
ricerca di purezza, nel detergere lo sguardo sul reale, alla ricerca
di un candore originario trapela dalla felice sintesi del titolo “Cristalli di parole”
che la poetessa ha scelto con originalità, affermando piena consonanza
con le testuali parole del poeta francese Pierre Reverdy: “Le poesie sono cristalli che sedimentano dopo l’effervescente contatto dello spirito con la realtà”,
a voler sottolineare il solidificarsi di folgorazioni vissute nella
trasparenza prismatica di un cristallo, evocando la poliedricità di
brandelli di verità acquisite.
Silvia Ranzi
Firenze, febbraio 2012
La
Raccolta Poetica è stata l’assegnazione del 1° Premio – sezione Poesia
– della VII^ Edizione “Premio letterario internazionale Prader-Willi”
del 2010 - Torino, con l’intento di sensibilizzare, per una diagnosi
precoce, sui sintomi-guida di tale sindrome, malattia genetica rara.
http://graziafinocchiaro.blogspot.com/
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