Racconti dietro l'angolo

Piccole storie per raccontare

sabato 27 ottobre 2007

LA SIGNORA VIAGRA

Se trovi la persona che ha voglia di parlare, nel tempo di una dichiarazione dei redditi, ti racconta la sua vita.

Una mattina è capitata una signora sconosciuta al mio ufficio. I capelli biondi lunghi e ricci con la scriminatura nel mezzo e due fermaglietti ai lati, come una bimba o una signorina invecchiata di altri tempi. Forse era questo che le dava un età incerta. Un viso regolare, un bel naso allungato, labbra sottili e un seno prosperoso. Né bella né brutta.

Leggo i documenti che ha diligentemente compilato e svelo il mistero “Siamo coetanee! “ le dico sorridendo, mentre penso tristemente che le prossime candeline saranno le fatidiche 40.

Continuo a leggere i documenti e subito noto troppi cognomi per una famiglia regolare. Accorgendosi della mia confusione subito mi spiega “ due figli sono di un primo matrimonio, gli altri due del mio attuale marito”. Ora che ho le idee più chiare comincio a inserire i dati. Per prima cosa devo creare il codice memonico al nuovo utente. Digito sulla tastiera le prime 3 lettere del cognome seguite dalle prime 3 del nome e nel monitor lampeggia un malizioso VIAGRA. Non riesco a mantenere un contegno professionale e scoppio a ridere. Per fortuna la signora Viagra non si offende, anzi capito il gioco di parole è molto divertita “Questa la devo raccontare”, mi dice.

Mi detta i nomi del cospicuo nucleo familiare “ ….Antonio Junior”

“Junior??” domando incredula. “Si Junior, pensa un po’ te che tipo che era il mio primo marito! Ha voluto chiamare così nostro figlio..come se dovesse mantenere chissà che nome!” esclama ironica. Ormai ci diamo del tu e passa alle confidenze “sai… sono una che sbaglia due volte. Mi sto separando anche dal secondo”. “cose che capitano” minimizzo io. “Mi sono accorta che faceva delle differenze tra i bambini, tra i suoi e gli altri più grandi. A quel punto è finita” .

Continuiamo la dichiarazione e nel frattempo usa il cellulare in una maniera frenetica. Chiama il commercialista precedente perché ci siamo accorte di alcune inesattezze, poi chiama la cognata (ex?). Riceve la chiamata del suo principale, parla con lui molto confidenzialmente , in maniera un po’ intrigante chiede “ma quando ti trovi una fidanzata?”.

Poi chiama un amico, conversa con lui sottovoce e quasi in codice, “ma cosa stai mangiando?” esclama ad alta voce.

A questo punto sono più interessata alla sua situazione personale che a quella patrimoniale. Improvvisamente ricordo che un cliente alcuni giorni prima mi aveva chiesto se poteva mandare un’amica per fare la dichiarazione. Non riesco a trattenermi “ma sei l’amica di Fabrizio?” Lei candidamente mi risponde “si, ma mica conviviamo. Per ora preferisco così. Io e mio marito siamo persone civili…abbiamo preso atto che il nostro matrimonio è finito, ma per ora conviene a tutti e due restare così”.

Fabrizio lo conosco da un po’ di tempo, è un ragazzone ruspante di 34 anni. E’ stato sposato con una brasiliana dalla quale appena ventenne ha avuto 3 figlie. Poi la brasiliana probabilmente ha preferito altri lidi e se ne è andata lasciandogli le bambine. “Certo che se andate a vivere insieme fate una bella famiglia!! 4 più 3 !!”, Poteva dirmi di farmi gli affari miei invece ride contenta “ A me non spaventa niente. L’importante è essere sereni poi affronti tutto”.

Finiamo la dichiarazione, mi chiede se può portare quella dei suoceri (quali?) e fissiamo un appuntamento. Non vedo l’ora.

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