Racconti dietro l'angolo

Piccole storie per raccontare

sabato 27 ottobre 2007

QUEL MALEDUCATO DEL SIGNOR ROSSI

QUEL MALEDUCATO DEL SIGNOR ROSSI

“Via dei ciclamini 419, non dovrebbe essere troppo lontana. Speriamo di riuscire a trovarla, ho in tasca la piantina della città, male che vada guardo quella”

Il signor Rossi camminava con passo spedito, fermandosi agli incroci per controllare il nome della via. Stava pensando all’incontro fatto poco prima con il signor Ferri, il suo vicino di casa. Ferri lo aveva salutato cordialmente come sempre e lui non aveva risposto al saluto. Doveva risolvere questa questione quanto prima.

Il signor Rossi era un signore di mezza età, piccolo e robusto. Era avvolto in un pesante cappotto tenuto chiuso sul collo da una sciarpa, il cappello calcato sulle orecchie. La corporatura robusta e l’abbigliamento veramente troppo pesante per quella mattina di metà aprile lo rendeva goffo e ridicolo e non pochi passanti si voltavano a guardare quell’ometto che boccheggiava come un pesce.

Si avvicinò ad un vigile, come a voler chiedere qualcosa, ma poi sembrò ripensarci e scappando proseguì per la sua strada. Il sole stava scaldando l’aria e Rossi un po’ per l’abbigliamento un po’ per il passo spedito stava cominciando a sudare. Rivoletti di sudore scendevano dalla fronte e , senza fermarsi, se li asciugava con un fazzolettone a quadri.

Non riusciva ad orientarsi, non era mai stato in quella parte della città. Negli anni in cui lavorava percorreva a piedi il tragitto casa ufficio. Erano solo due isolati e se li faceva sempre a piedi, sotto la pioggia o sotto il sole. Non gli andava di stiparsi in un tram pieno di gente, ad inalare gli odori corporei degli occasionali compagni di viaggio, né tanto meno essere contaminato dai microbi che si moltiplicavano in quel mezzo chiuso e puzzolente. Lui ci teneva alla propria salute, non toglieva mai la maglia di lana, estate e inverno lo accompagnava come una seconda pelle. Nonostante tutte le sue buone abitudini era preoccupato per la sua salute.

Finalmente ecco via dei ciclamini, affrettò il passo calcolando mentalmente dove era il numero 419.

Lesse la targa in ottone e con un sospiro di sollievo entrò nell’edificio. Salì le scale stanco della camminata ma senza osare toccare lo corrimano delle scale. Entrò nello studio, si tolse finalmente il cappello e si accasciò sfinito in una sedia. Trascorsero una decina di minuti prima che il dottore si affacciasse nella sala d’aspetto. “Il signor Rossi?” chiese e quando questo annuì lo invitò ad accomodarsi. “Mi dica” chiese il medico con voce professionale. Il signor Rossi tolse di tasca un taccuino e scrisse – Ho perso la voce. -

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